Non è necessario possedere una serra, la germinazione avviene facilmente anche in casa purché si pongano i semenzai in un luogo luminoso (per esempio, il davanzale interno di una finestra) e si mantenga costantemente umido il substrato di coltivazione vaporizzando l’acqua con l’apposito spruzzino: questa idratazione “gentile” è perfetta per non disturbare i semi nella delicata fase di crescita. Si può anche creare un “effetto serra” coprendo i contenitori con pellicole trasparenti o inserendoli in sacchetti di nylon per garantire umidità costante. Sono molteplici i contenitori che si possono riciclare e utilizzare per la semina, ecco qualche esempio.
Gusci delle uova
I gusci vuoti delle uova sono davvero comodi come semenzai. Inizia per tempo a conservarli per
averne a sufficienza e poi rompili nella parte superiore: non serve forarli per il drenaggio, in quanto il terriccio dovrà essere mantenuto solo umido in superficie. Lavali per eliminare tracce di uovo e riempi con terriccio da semina (terra, torba e sabbia o perlite). Inumidisci il substrato, inserisci i semi e copri con un velo di terriccio. Mantieni umido ma non bagnato e, quando il germoglio avrà formato le prime foglie vere, trasferisci in piena terra. Prima di affidare la piantina alla terra, sgretola tra le mani il guscio dell'uovo.
Vaschette di plastica
Sono perfette come semenzai anche le vaschette di plastica che si trovano al supermercato e che contengono frutta o verdura. Ideali quelle con il coperchio, che assolve la funzione di serra. Ok anche i contenitori in polistirolo (come quelli utilizzati dai pescivendoli).
Rotoli della carta igienica
I semi possono trovare giusta collocazione all’interno dei cilindri di cartone che trovi quando finisce la carta igienica. Disponili in verticale su un vassoio di plastica e fai attenzione a mantenere più umido il substrato, in quanto il cartone assorbe molto l’acqua. I rotoli offrono inoltre il vantaggio di decomporsi facilmente una volta messi in piena terra.
Sacchetti per congelare
Hai presente i sacchetti per congelare gli alimenti? Sono ideali per avviare le semine. Riempili per metà di apposito terriccio, adagiali su un vassoio, bagna, semina e richiudi per creare una sorta di mini-serra! Non dimenticare di appuntare con il pennarello indelebile il nome della pianta nell’apposito spazio presente sul sacchetto.
TRUCCHI
Seminare i semi piccoli
Per i semi piccoli prepara un buon letto, riempi il contenitore prescelto con terriccio leggero composto da un miscuglio di torbe e concime organico che serve da starter. Puoi aggiungere qualche manciata di perlite per garantire aerazione e drenaggio ottimali. Compatta, bagna bene e spargi i semi distanziandoli. Spolvera con altro terriccio e riponi il tutto in un posto luminoso e al caldo, vaporizzando acqua ogni tanto per mantenere umido il substrato. Puoi coprire con un film plastico trasparente per creare un effetto serra.
Seminare i semi grandi
Idrata i semi grandi mettendoli una notte nella camomilla, ben nota per le sue proprietà emollienti e antibatteriche. Prepara nel frattempo i vasi di semina, riempi con terriccio leggero da semina, bagna bene e con pazienza aspetta che la natura faccia il suo corso.
IL TULIPANO SELVATICO
Le informazioni che testimoniano l’introduzione del tulipano in Europa sono scarse e imprecise. Si sa solo che i primi tulipani sono arrivati in Olanda inviati in regalo da un mercante turco a un suo cliente di Anversa, che trovò con sorpresa dei bulbi in mezzo alle stoffe acquistate. Non conoscendoli, il mercante ne cucinò una parte. Giudicatili poco appetibili, piantò gli altri nell’orto e nella primavera del 1563 questi fiori sconosciuti sbocciarono nel letame. Stupito, il mercante invitò a vedere quei fiori un uomo d’affari che si interessava di orticoltura ed era amico di Carolus Clusius, botanico eccezionalmente capace. Questi, capita l’importanza della scoperta, diffuse il tulipano in tutta Europa.
Tulipa sylvestris è oggi piuttosto comune e nella forma spontanea è presente in molteplici zone di campagna. La sua coltivazione è di sicura riuscita perché è una specie che naturalizza facilmente. Il suo fiore giallo oro è caratterizzato da un soave sentore di miele e dai particolari petali che terminano a punta.
Non solo fiori…
Qualche idea per decidere che cosa seminare nelle mini-serre di recupero in questa stagione?
Tra i semi piccoli, via libera a papaveri, nigella, ma anche a lattughe, prezzemolo o basilico.
Tra i semi grandi, perfetti piselli odorosi, ipomoa, tropeolo oppure, per quanto riguarda l’orto, piselli e fagioli.