Viziarsi? Fa bene
Pigre, golose, con un debole per lo shopping? Chissà quante volte ci siamo rimproverate... Eppure anche i piccoli vizi, quelli che comunemente vengono chiamati difetti, possono avere un loro lato positivo. Come sostiene lo psicologo Diego Agostini, «questi aspetti comportamentali, a prima vista negativi, lo diventano soltanto se hanno un carattere compulsivo». Per esempio, se il nostro essere golose rappresenta una sorta di necessità impellente con cui plachiamo l’ansia di un vuoto interiore, ecco che la golosità assume un carattere di dipendenza. «Per la pigrizia, invece, succede quando si manifesta in una sorta di anestesia verso il mondo, che può rivelare un principio di depressione», aggiunge l’esperto.
E qual è il sintomo che ci fa capire quando golosità, pigrizia o eccessiva propensione agli acquisti diventano malessere? «Il senso di colpa che ci colpisce dopo avere sgarrato. Ma se questi vizi (o debolezze che siano) non sono determinati da più profondi disagi psicologici, inutile preoccuparsi. Non c’è nulla di male e non andrebbero neppure corretti».
Il tempo giusto
«In effetti, attraverso questi apparenti difetti affermiamo noi stessi e rinforziamo la nostra autostima», prosegue Agostini. Ci opponiamo al nostro “io-genitore-giudicante”, quello che in termini più tecnici viene chiamato super-io, che li disapprova. Concedersi qualche cioccolatino, un paio di scarpe che magari non sono necessarie, un momento in più di pausa al posto del solito iperattivismo, sono tutti sistemi per opporsi e sfidare la parte più intransigente di noi stessi». Non solo. «Oggi siamo più che mai proiettati a vivere sempre nel futuro.
A procrastinare all’infinito i piccoli piaceri di cui potremmo beneficiare qui e ora. In altre parole, per un innato senso del dovere, tendiamo a rimandare le nostre autogratificazioni. Proprio per questo, la più recente psicologia non biasima i comportamenti-atteggiamenti che vengano attuati al presente. Ho voglia di un gelato? Bene, perché rimandare al sabato sera? Gustarsi quel cono subito diventa un atto celebrativo del nostro presente». Un atto celebrativo della vita. Che va vissuta e assaporata nell’immediato. I presunti difetti possono allora davvero trasformarsi in pregi, aiutando a creare un circolo virtuoso che allenta lo stress in cui è immersa la nostra vita.
DA LEGGERE
Diego Agostini
Percorsi positivi - La via dell’efficacia personale
Franco Angeli
Golose? No, gourmand
«Vivere psicologicamente bene significa saper usare tutti i nostri cinque sensi», afferma Mirella Grillo, mental trainer. «Il cibo è una fonte di benessere da esplorare con tutti i sensi, perché crea una sensazione di rilassamento, una pausa nella realtà quotidiana che va costruita con cura». Trasformiamo perciò la nostra golosità in una specie di rituale. Tavola ben apparecchiata e magari una candela accesa, ricette nuove e sfiziose, niente tv mentre si mangia. Non è solo un inno al gusto, ma anche allo spirito. Stesso criterio per chi ha un debole per lo shopping. Ovvio che in momenti di recessione sia difficile godere di questo piacere, ma se invece del comprare a tutti i costi trasformiamo il nostro motto in “compro al minore dei costi”, ecco che il giro tra le vetrine diventa una sfida con noi stesse, che ci gratifica anche di più.