Sferruzzare ti fa bene
Sei irritabile e soffri d’insonnia? Una bella sciarpa è la cura giusta per te.
Non quella che tieni nel cassetto, ma quella che ti farai da te mettendoti a sferruzzare tutte le sere prima di andare a dormire, almeno per un’oretta.
Se non sei una veterana del lavoro a maglia, ti basterà un buon manuale per principianti per imparare rapidamente. Il risultato? Secondo medici e psichiatri: mente sgombra, tensioni nervose e muscolari allentate, addirittura pressione in discesa.
Dipanare i pensieri
Anche se di primo impatto la cosa può far sorridere, è invece così seria che è nata la knitting therapy (da to knit, fare la maglia), con tanto di appassionati che si scambiano schemi di realizzazione e consigli su internet, ma anche veri e propri gruppi di sostegno per donne (e tantissimi uomini!) che nelle grandi città si ritrovano a sferruzzare in compagnia. Finendo per parlare, magari, dei propri problemi.
Ma quali sono i presupposti della knitting therapy? Secondo gli esperti, seguire il ritmo dei ferri da calza, lasciando scorrere la lana tra le dita, farebbe bene perché rallenterebbe il battito cardiaco e abbasserebbe il livello di stress. Più in generale, i lavori manuali, soprattutto quelli ripetitivi, mettono in condizione di vivere il presente in maniera positiva e propositiva. Contemporaneamente, mentre si dipana il lavoro, si dipanano anche i pensieri.
Dai conventi a Hollywood
Gli esperti paragonano questo tipo di attività (insieme con il ricamo, per esempio) a una sorta di meditazione. Non è un caso che questi lavori tradizionalmente femminili siano da sempre stati l’occupazione principale di molte donne, in collegio o in convento, dove il tempo a disposizione avrebbe potuto generare pensieri ansiogeni dovuti all’obbligo di restare in un luogo chiuso. Ma dal convento di ieri alla Hollywood di oggi, la maglia-terapia ha contagiato anche molte star del cinema: Cara Delevingne, Uma Thurman, Catherine Zeta Jones, Sarah Jessica Parker, Julia Roberts sono solo alcune delle attrici che, soprattutto sul set, tra un ciak e l’altro si estraniano dal caos della lavorazione di un film lavorando ai ferri. Julia Roberts ha addirittura portato proprio sullo schermo questa sua passione con il film The Friday Evening Knitting Club (Il club del lavoro a maglia del venerdì sera), commedia romantica e brillante ispirata alla moda degli incontri serali tra appassionati dello sferruzzare.
Per bambini e campioni
Per le sue implicazioni positive, il knitting è entrato in molte scuole (soprattutto la steineriana) come parte delle attività educative dei più piccoli. Alla Oakland Steiner School di New York è una vera e propria materia che viene inserita nel programma scolastico perché utile alla coordinazione mente-corpo.
Oltre ai più piccoli, sono anche gli uomini a essere conquistati da questa attività e oggi occuparsi di dritto e rovescio al di fuori del tennis non è più un tabù per i maschi. Qualche esempio? Russel Crowe (sì, il gladiatore) fin da giovane fa la maglia per rilassarsi, mentre Ryan Gosling, dopo avere imparato a sferruzzare da un gruppo di anziane signore sul set di un film, dichiara: «Nella mia giornata ideale non potrebbe mancare il knitting». E hanno fatto il giro del mondo le immagini di Tom Daley, campione britannico di tuffi, impegnato a lavorare ai ferri sugli spalti delle piscine olimpioniche. Con risultati così notevoli da avere scritto addirittura un manuale di knitting con gli schemi per realizzare le sue fantasiose creazioni.
Anche in ospedale
Secondo uno studio dell’Istituto neurologico Besta di Milano, promosso da Gomitolorosa onlus (un’organizzazione che da 10 anni propone la “lanaterapia” in dieci ospedali, da Messina a Milano),e in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Reading, Uk, lavorare a maglia distrae dalle preoccupazioni, fa percepire meno il dolore, agevola i processi di socializzazione e migliora l’autostima perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento. Il progetto del Besta si fonda sull'ipotesi che il lavoro a maglia influisca sull’attenzione in modo simile alla meditazione, migliorando salute mentale e benessere personale, e si propone di utilizzare i lavori ripetitivi come la maglia per sviluppare misure efficaci di riabilitazione fisica e cognitiva.