Gli abruzzesi sono gente tosta, stirpe contadina, abituata al concreto e a mantenere la parola. Anche quando promettono mari e monti, cioè Adriatico e Gran Sasso, ovvero Francavilla al Mare e Parco Nazionale d’Abruzzo. Separati da una manciata di km, mari e monti sono destinati a fondersi in una vacanza a tutta natura, alla ricerca del relax e del buon cibo, in compagnia di arte, storia e tante occasioni di cultura e svago.
Natura da scoprire
Boschi secolari (gli oltre 500 ettari di faggeta sono patrimonio Unesco), verdi radure in quota che d’estate si coprono di fiori colorati, acque cristalline e pareti rocciose. E da qui è facile scorgere il volo maestoso dell’aquila, mentre più vicino si vedono e si ascoltano molti altri uccelli: capinere, storni, allodole, ghiandaie… E poi camosci, cervi, lupi e orsi. Quell’orso marsicano (sottospecie autoctona) con cui l’uomo ha sempre convissuto pacificamente e che non ha mai rappresentato un problema, semmai una risorsa turistica. Il viaggiatore che si inerpica sulle montagne abruzzesi deve aspettarsi tutto questo. Ma non solo: disseminati in tutto il territorio del Parco, una quindicina tra Centri Visita e Musei consentono un’informazione scientifica corretta, un’educazione e un’interpretazione ambientale che aiutano a entrare in sintonia con la natura dell’Appennino Centrale. Compito assolto in particolare dalle Aree Faunistiche, zone appositamente attrezzate per conoscere e, magari, incontrare gli animali allo stato libero. Oltre al Parco Faunistico del Centro Visite di Pescasseroli, alcuni paesi hanno aree dedicate a singole specie: il lupo a Cividella Alfedena, il cervo a Lecce dei Marsi e Scanno, l’orso a Campoli.
Valle che vai, paese che trovi
Il Parco non è però fatto solo di scenari naturali. La millenaria presenza umana ha modellato il territorio con le colture agricole e gli insediamenti abitativi. Piccoli borghi e paesini che hanno mantenuta intatta nei secoli la loro identità. Punto di partenza e fulcro del Parco è Pescasseroli, sorto nel punto di controllo del transito nell’alta valle del Sangro. Al pari di Barrea, all’opposto estremo della valle. Spesso i borghi sono arroccati sulle alture, non per ragioni militari, ma per non sottrarre all’agricoltura porzioni di terra del fondovalle. È il caso di Opi, che sorge su uno sperone roccioso, e di Civitella Alfedena, edificata su un esteso e ben esposto terrazzamento naturale. Molto suggestivo anche addentrarsi nelle valli minori alla ricerca di borghi medievali come Ortona dei Marsi e Bisegna nella valle del Giovenco e Scanno nella valle del Tasso.
Tra gli amici del Vate
Dopo la full immersion nel Parco d’Abruzzo, anche se non è ancora settembre, si possono “lasciare gli stazzi” e scendere verso il mare, come i pastori della celebre lirica di D’Annunzio. E proprio le orme del Vate ci portano, più che a Pescara per una rapida visita alla casa natale oggi museo, nella vicina Francavilla al Mare. Qui, nel Convento ex monastero del XV secolo che il pittore Francesco Paolo Michetti aveva adattato a propria residenza, a fine ‘800 si venne a creare un cenacolo artistico frequentato, appunto, da D’Annunzio, dal musicista Francesco Paolo Tosti, dallo scultore Costantino Barbella e dagli scrittori Matilde Serao ed Edoardo Scarfoglio.
Da non perdere il Mumi (Museo Michetti) che accoglie due grandi tele del pittore, mostre temporanee d’arte moderna e le opere vincitrici del Premio Michetti. Sui primi rilievi che dominano la cittadina, la chiesa di S. Maria Maggiore (detta di san Franco), costruita negli anni ‘50 del ‘900 da Ludovico Quadroni, ospita un importante ciclo scultoreo di Pietro Cascella e l’ostensorio d’argento dorato di Nicola da Guardiagrele del 1413. A questo punto, marcia indietro per il meritato riposo con tuffo nel mare Bandiera Blu lungo lo splendido arenile di sabbia dorata.
Sul filo del food
Un altro sottile filo rosso collega i monti d’Abruzzo alla costa adriatica. Quello formato dalle specialità gastronomiche. Cominciando dal pane quotidiano che qui diventa pizza-pane, ovvero un impasto sofficie e profumato che può servire da supporto o accompagnamento per le più diverse pietanze. Tra i primi piatti spiccano le sagne e ceci, le tagliatelle al sugo di papera, i maccheroni alla chitarra, la zuppa di orapi (spinaci selvatici) e fagioli, gli gnocchetti agli orapi. Tra i secondi, la cultura gastronomica locale, oltre agli immancabili (e irresistibili) arrosticini a base di carne di pecora, punta su selvaggina e cinghiale preparati prevalentemente alla brace. Non mancano naturalmente i prodotti legati alla pastorizia, quindi pecorino, ricotta di pecora, caciocavallo vaccino e la rara marzolina, un formaggio caprino prodotto solo tra queste montagne. E per dessert una fetta di parrozzo.
All'aspetto sembra una di quelle pagnotte contadine semisferiche, scure di crosta e dalla mollica gialla fatta con farina di mais (pane rozzo, appunto), ma basta un solo assaggio per accorgersi che si tratta di un dolce squisito, fatto di pasta di mandorle non lievitata, uova e ricoperto di cioccolato fondente. Una vera delizia. Quanto ai vini, si va dai rossi di corpo Montepulciano e Cerasuolo d'Abruzzo ai bianchi Pecorino e Passerina nella sottozona Doc denominata Colline Pescaresi.
info/app
www.parcoabruzzo.it
Qui si può scaricare la Carta Escursionistica con la rete dei sentieri.
www.francavillaturismo.it
Chicche da non perdere
Trekking-natura
Guai a non percorrere, del tutto o in parte, la Via dei lupi (www.viadeilupi.eu).
Così è chiamato un percorso trekking, o meglio differenti percorsi collegati tra loro, all’interno dei parchi nazionale e regionale in aree di media e alta montagna. Strade bianche e sentieri toccano fontanili, pascoli e rifugi traversando le secolari faggete popolate di fauna selvatica. Con partenza e arrivo nelle diverse località montane, dove strutture ad hoc ospitano i camminatori e dove si possono timbrare le credenziali del viaggio. Un’esperienza da fare, magari scegliendo le tappe più abbordabili in base alla propria “gamba”.
Conosci e aiuta
Piccola spesa, grande risultato. Per soli 4 euro si può acquistare (on line o nei punti vendita all’interno del Parco) la guida Conoscere l’Orso Bruno Marsicano. Sono 52 pagine dense di informazioni, curiosità, consigli, informazioni sull’animale-simbolo dell’Abruzzo. Il ricavo delle vendite va a sostegno delle azioni di salvaguardia e tutela della specie. Naturalmente in vendita ci sono anche molte altre pubblicazioni per godere al meglio tutti gli aspetti dell’ambiente naturale. Compresa la nuova carta escursionistica in scala 1:25mila aggiornata al 2022. Indispensabile per muoversi nella fitta rete sentieristica del Parco.
Sull’onda dell’Hip Hop
Dal 21 al 23 luglio l’arenile di Francavilla ospita la seconda edizione di Shock Wave Festival. Un weekend ad alto tasso di hip hop con grandi interpreti di questo genere musicale. Si comincia con gli ormai leggendari Articolo 31 per passare poi al re delle classifiche Sfera Ebbasta e concludere con Paky e Geolier, due giovani promesse della trap.