Vacanze separate

30/06/2025

Ecco un classico esempio in cui 2+2 non fa 4. Due genitori, due figli (piccoli) e… ferie sfalsate. Per necessità, ma anche per scelta. Vincoli aziendali, differenza di costi tra alta e bassa stagione, struttura d'appoggio (albergo, campeggio, casa, camper) e anche, perché no, gusti diversi: sono tutti motivi che possono far optare per una vacanza a genitori alterni. Spesso per garantire ai pargoli un periodo più lungodi svago. Per esempio 10 giorni al mare con la mamma e 10 in montagna con il papà, anziché 10 tutti insieme... al lago.

SCELTE RESPONSABILI
Però, ricorda la psicoterapeuta Paola Scalari, «il tempo della vacanza rappresenta per i bambini la full immersion nel rapporto con i genitori che, spesso, e per tanti motivi, nel resto dell'anno può essere un po' trascurato». La vacanza, dunque, «è il momento del fare insieme, della scoperta delle avventure, di qualcosa che resti nella memoria dei piccoli». Come conciliare, allora, le diverse esigenze? Fin dalla preparazione del viaggio, l'organizzazione dev'essere un motivo di condivisione tra i genitori. Basta un regalo da parte di chi resta a casa - il canottino, la tenda, la racchetta da tennis - e già il bambino sentirà che il genitore che non parte con lui c'è, ci sarà, è interessato alla vita e alle scoperte ed esperienze nuove che farà. Non solo. «Una volta in vacanza, il genitore assente dev'essere in qualche modo coinvolto, diventare una presenza, anche se fisicamente non c'è. In questo caso, occorre fare in modo che il bambino possa condividere le sue esperienze, le sue emozioni attraverso video call e scambi di foto, insomma, coinvolgendo anche il genitore lontano in ciò che accade attorno a lui».

POCO MA BUONO
E se le circostanze obbligano a una scelta ancora più radicale: o con mamma o con papà? Sottolinea Scalari: «Se non è possibile passare le vacanze con entrambi i genitori, sia pure in momenti diversi, chi rimane escluso dovrebbe ritagliarsi almeno tre o quattro giorni
da passare con i figli». Per esempio, se il bambino va al mare con la mamma due settimane, il papà potrebbe organizzare anche solo un weekend. Basta poco per sentirsi insieme in una vacanza, che potrà essere ricordata comunque come mitica».

UN TEMPO PER SÉ
Il genitore che va in vacanza da solo con i figli potrebbe avvertire questa incombenza come un vincolo: «Avrò qualche ora per me stesso? Dovrò passare tutto il tempo a correre dietro all'uno o all'altro?». Per ovviare, oggi sempre più alberghi e strutture turistiche si
attrezzano anche per i single con prole. Con strumenti utili a rendere piacevole la vacanza a tutti, dagli orari dei pasti, che possono variare a seconda del bisogno, all'assistenza pediatrica, all'animazione, in modo che anche il genitore possa regalarsi qualche ora tutta per sé. Gli alberghi del consorzio Italy Family Hotels (www.italyfamilyhotels.it) offrono questo tipo di servizi sia al mare, sia in montagna.

SE NON SI VIVE PIÙ INSIEME...

E nel caso di genitori separati? «Assolutamente obbligatorio, in una gestione dei figli psicologicamente corretta, che ognuno dei due ritagli un certo periodo per la prole», spiega Scalari. Quindi, una parte di vacanze da single o con fidanzato/fidanzata, il resto con i bambini. «Spesso, a causa di rancori tra la coppia, ciascuno, anche in vacanza, tende a sminuire l'altro genitore. Oppure ci si mette in una sorta di gara, all'insegna del "con me ti divertirai cento volte di più". Sono atteggiamenti da evitare. Il regalo più bello per i nostri figli è fare loro percepire che l'affetto familiare esiste, anche se non in modo convenzionale».

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